Processo civile telematico

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Cassazione – Inesistenza della notificazione tributaria via PEC

Con la recente pronuncia n°17941 del 12 settembre 2016, la Suprema Corte di Cassazione ha avuto modo di pronunciarsi in ordine alle notificazioni effettuate via PEC nell’ambito del Processo Tributario.
Come già detto in precedenti articoli legati al mondo del PTT le notificazioni nell’ambito di tale tipologia di procedimento sono possibili in virtù del combinato disposto di cui all’art. 16bis D. Lgs 546/1992, del D.M. 163/2013 e del Decreto MEF 4 agosto 2015.
Orbene, quindi, ci si è chiesti se, nelle regioni ove non fosse ancora entrata in vigore la sperimentazione del Processo Tributario Telematico, fosse comunque possibile usufruire dello strumento della notificazione a mezzo PEC.
Gli Ermellini hanno ritenuto di dare risposta negativa a tale quesito ritenendo del tutto inesistente la notificazione effettuata fuori dall’ambito sperimentale del PTT.
“Alla stregua del quadro normativo di riferimento come sopra delineato, deve concludersi, riguardo allo specifico problema dibattuto nel presente giudizio, che nella fattispecie in esame, alla data del 5 dicembre 2014, la notifica tramite PEC effettuata dal difensore della contribuente all’amministrazione finanziaria della sentenza resa dalla CTR della Campania tra le parti, non è idonea a far decorrere il termine breve per la proposizione del ricorso per cassazione ….[omissis]…. Detta notifica, in assenza della previsione delle regole tecniche di attuazione, deve ritenersi giuridicamente inesistente, non essendo nella fattispecie ipotizzabile alcuna forma di sanatoria, diversamente da quanto ritenuto possibile in fattispecie diverse da questa Corte (cfr. Cass. sez. unite 18 aprile 2016, n. 7665).”
Si consiglia quindi a tutti i Professionisti che si occupino di processo tributario, di effettuare notificazioni via PEC unicamente nelle regioni ove è già stata attivata la sperimentazione del PTT.
 
A cura di Luca Sileni – Avv.to iscritto all’ordine di Grosseto referente informatico dell’ODA di Grosseto e Segretario del Centro Studi Processo Telematico

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