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Fare Recruiting su LinkedIn

I consigli della ricerca “Global Recruiting Trends”
 
L’attività di recruiting su LinkedIn, ossia la ricerca dei candidati per le aziende, può diventare più efficace e strategica. Lo dimostra lo studio annuale “Global Recruiting Trends” che contiene le interviste a 8.815 HR manager e recruiter di 23 Paesi, dall’America all’Australia passando per l’Europa.
 
Dal report emergono i principali quattro trend che guideranno il settore nel prossimo futuro:

  • diversity inclusion (78%)
  • nuovi strumenti di ricerca e selezione (56%)
  • analisi dei dati (50%)
  • intelligenza artificiale (35%)

 

  1. Diversity Inclusion

Dai dati risulta che la diversity è il nuovo trend globale e che il 78% delle aziende l’ha riconosciuta come priorità per migliorare la propria cultura aziendale. I “diverse team” sono infatti considerati più produttivi, innovativi e creativi rispetto agli altri (62%), efficaci nel rispondere alle esigenze di un mercato sempre più targettizzato. Nonostante ciò, solo il 53% delle aziende afferma di non aver raggiunto questo obiettivo, mentre emerge anche la difficoltà nel trattenere queste figure (27%), che spesso non si sentono sufficientemente incluse (27%).
Il consiglio di LinkedIn in proposito è allargare i bacini e cambiare le modalità di ricerca, includendo la diversity di genere, etnia ed età.
 

  1. Nuovi strumenti di ricerca e selezione

I colloqui di stampo tradizionale stanno lentamente perdendo di valore e di efficacia a causa della limitata capacità di individuare le soft skill dei candidati (63%) e delle criticità che possono dimostrare all’interno dell’ambiente lavorativo (57%). La tecnologia, però, potrà aiutare i recruiter a risolvere questo problema, attivando nuove strategie che offrono maggiori opportunità di comprensione dei candidati e delle loro attitudini e potenzialità. Potrebbe essere utile, ad esempio, ricorrere alle job audition, brevi esperienze retribuite dove l’azienda può vedere dal vivo il candidato all’opera; oppure incontri e colloqui informali ma anche video interviste per accorciare le distanze, soprattutto all’inizio. E ancora, assessment online (valutazioni) focalizzate sulle soft skills (capacità di lavorare in gruppo) e assessment virtuali con il supporto della realtà aumentata per misurare le competenze del candidato in situazioni standardizzate.
A tal proposito, solo il 18% degli intervistati ha dichiarato di avere già utilizzato questi strumenti.
 

  1. Analisi dei dati

Sempre più recruiter e HR manager utilizzano l’analisi dei dati: il 69% crede che possa dare più visibilità al proprio lavoro e migliorare quindi le proprie opportunità di carriera. La quantità di dati è infatti in aumento e così anche la velocità alla quale possono essere sfruttati per analisi predittive, per rendere più efficaci le decisioni e più competitive le aziende. Da questo punto di vista, nuovi tool come Linkedin Talent Insight, immediati e intuitivi, potranno essere un buon supporto per realizzare analisi e statistiche in tempo reale e con un discreto livello di approfondimento.
 

  1. Intelligenza artificiale

I vantaggi derivanti dall’utilizzo dell’intelligenza artificiale sono il risparmio di tempo (67%), l’eliminazione dei pregiudizi umani (43%), un migliore match tra job profile e candidatura (30%) e meno costi (30%).
Affiancandosi ai responsabili delle risorse umane e fornendo un’analisi oggettiva e completa delle informazioni disponibili, le machine learning potranno quindi rendere più veloce e completo il processo di selezione dei candidati. I chatbot, ad esempio, possono già adesso fornire dei feedback precisi e immediati alle domande dei candidati. Nonostante ciò, solo il 30% ne riconosce l’importanza e solo l’8% l’ha implementata, poiché restano forti i dubbi riguardanti il fatto che l’intelligenza artificiale possa sostituire totalmente quella umana.
 
 
 
 
 
 
Idee digitali è la nuova rubrica del portale Sistemiamo l’Italia, pensata con l’obiettivo di offrire agli studi professionali e alle PMI consigli utili su come utilizzare i social network e sfruttare le possibilità offerte dal web per migliorare la comunicazione digitale, apportando vantaggi alla propria professione.
A cura di Eggers 2.0.

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