Innovazione digitale

Tempo di lettura:

Tempo di lettura:

Processo Amministrativo Telematico – Circolare del Segretario Generale

Il Segretariato Generale della Giustizia Amministrativa, ha diffuso – lo scorso 30 gennaio 2017 – una circolare rivolta agli organismi di rappresentanza degli Avvocati.
Con tale comunicato, reperibile in versione integrale sul sito del Consiglio Nazionale Forense a questo link, si richiede, da un lato, la massima collaborazione fra Difensori e Magistrati al fine di un buon avvio delle procedure di trasmissione telematica degli atti e, dall’altro, si affronta una questione purtroppo rimasta inevasa dal legislatore che si è occupato di redigere i testi normativi relativi al Processo Amministrativo Telematico.
Tale questione è quella della costituzione in udienza della parte che, in vigenza di obbligo di trasmissione telematica di tutti gli atti, comporta logicamente delle difficoltà di non poco conto.
Sul punto il Segretario Generale così si è espresso:
“L’esperienza di queste prime settimane – anche alla luce di quanto emerso nell’ultimo incontro – induce ad alcune brevi riflessioni. Innanzi tutto, prima dell’avvio del PAT, non erano rari i casi in cui l’atto di costituzione in giudizio o la delega ricevuta dal dominus della causa a presenziare all’udienza, fossero depositati proprio in udienza (camerale o pubblica). Peraltro, poiché, com’è noto, dal 1° gennaio 2017 per i ricorsi trasmessi con modalità telematiche ciò non è più possibile – dovendo tutti i depositi (salvi casi eccezionali) avvenire digitalmente – si rende necessario che tali incombenti siano effettuati prima dell’udienza, o, se non è possibile, che l’avvocato si presenti con supporto informatico contenente l’atto nativo digitale, in modo da consentirne l’immediata acquisizione al sistema informatico.”
Il consiglio di procedere ad un deposito telematico anticipato rispetto alla data di udienza è certamente una soluzione condivisibile, mentre lo stesso non potrà dirsi per l’altra opzione proposta dal Segretario Generale, ossia, la consegna diretta in udienza di supporto informatico contenente gli atti del giudizio.
Tale soluzione, oltre ad esporre i sistemi della Giustizia Amministrativa alla trasmissione di virus informatici ed altre tipologia di malware, non chiarisce in effetti come la cancelleria possa superare tutta la procedura standard prevista per il deposito telematico (ossia la redazione, sottoscrizione e trasmissione del modulo di deposito con procura e documenti allegati) per procedere ad un’accettazione diretta degli scritti difensivi.
Si auspica, in tal senso, uno specifico intervento normativo volto ad eliminare la problematica sopra rappresentata con soluzioni più aderenti ai principi cardine dell’informatica giuridica e della sicurezza informatica in generale.
 
A cura di Luca Sileni – Avv.to iscritto all’ordine di Grosseto referente informatico dell’ODA di Grosseto e Segretario del Centro Studi Processo Telematico

Link iscrizione multi rubrica