Italia con il VAT Gap più alto d’Europa
Pubblicato di recente il documento “Study and Reports on the VAT Gap in the EU-28 Member States: 2016 Final Report”, redatto dal Center for Social and Economic Research congiuntamente al consorzio Institute for Advanced Studies e riportante il VAT gap dei diversi Stati membri, cioè il divario tra l’IVA che in base a precisi parametri economici dovrebbe essere incassata e quella realmente incassata a seguito di frodi, evasione, fallimenti, insolvenze, etc.
Dallo studio emerge che sui dati del 2014, l’Italia è lo Stato membro che ha il VAT Gap più alto, ed è pari a 36.855 milioni di euro, seguita dalla Francia con 24.477 milioni e dalla Germania a quota 23.489 milioni.
In termini percentuali siamo invece al sesto posto, dopo la Romania con il 37,89% di IVA che manca nelle casse dello Stato, la Lituania con il 36,84%, Malta il 35,32%, la Slovacchia il 29,97%, la Grecia il 27,99% e l’Italia con il 27,55% (la media EU è del 14,03%).
Le frodi e l’evasione IVA sono un cancro che da troppo tempo caratterizzano il sistema economico del nostro Paese e che favoriscono gli imprenditori disonesti a discapito degli onesti che sono costretti a chiudere l’attività per una concorrenza sleale non contrastata efficacemente.
Il decreto legislativo n.127 del 5 agosto 2015, che dal 2017 consentirà alle imprese di trasmettere i dati di tutte le fatture oppure veicolare le fatture elettroniche tramite il SDI, sembra andare verso una nuova direzione, facendo leva sulle nuove tecnologie e sui controlli ex-ante, ma ritengo serva più coraggio da parte dell’Agenzia delle Entrate, diversamente correremo il rischio di chiudere la stalla quando i buoi sono ormai scappati.
Link:http://ec.europa.eu
A cura di Umberto Zanini, Dottore Commercialista e Revisore Legale