FAQ • Vino e digitale

Quali sono le attività che un’azienda vitivinicola con agriturismo e vendita diretta può fare in periodo di COVID-19?

A seguito dell’ultimo DPCM del 26 aprile 2020, quali sono le attività che un’azienda vitivinicola con agriturismo e vendita diretta può fare in periodo di COVID-19?

A seguito dell’ultimo DPCM del 26 aprile 2020 tra le attività consentite sono presenti quelle agricole primarie di coltivazione sezione A, Codice 01, Ateco 2007.  È quindi consentita l’attività di produzione, trasporto, commercializzazione e consegna di prodotti agricoli e alimentari. Si può quindi svolgere la vendita diretta e l’acquisto presso le aziende agricole. Non sono invece possibili le attività di alloggio in agriturismo e le altre forme di attività quali le fattorie didattiche e l’enoturismo.

Potranno essere fatte consegne a domicilio e vendita con asporto previa prenotazione online o telefonica e garantendo accesso ai clienti nel rispetto delle norme igieniche e di distanziamento. E’ bene prestare la massima attenzione a queste prescrizioni in quanto, laddove un cliente dovesse contrarre la malattia, si aprono scenari giuridici di difficile comprensione. Esiste infatti una responsabilità civile (art. 1218 c.c.), che è quella che sorge in capo a coloro che stipulano un contratto o qualsiasi altro negozio giuridico (artt. 1321 e ss.) come anche una responsabilità extracontrattuale ex art. 2043 c.c. laddove si dice che “qualunque fatto doloso o colposo che cagiona ad altri un danno ingiusto, obbliga colui che ha commesso il fatto a risarcire il danno”.

Le aziende possono quindi aprire i loro wine-shop anche con la consapevolezza che il mercato di riferimento è quello di un mercato locale laddove, nella maggior parte dei casi, le vendite dirette erano realizzate grazie ai flussi turistici legati alle attività di enoturismo.

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