Innovazione digitale

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Firma digitale georeferenziata

E’ risaputo che ai documenti informatici non basta apporre una firma digitale, dato che i certificati qualificati hanno una scadenza oppure possono essere revocati o sospesi, ed infatti l’art. 62 del DPCM 22 febbraio 2013 riporta che “Le firme elettroniche qualificate e digitali, ancorché sia scaduto, revocato o sospeso il relativo certificato qualificato del sottoscrittore, sono valide se alle stesse è associabile un riferimento temporale opponibile ai terzi che collochi la generazione di dette firme rispettivamente in un momento precedente alla scadenza, revoca o sospensione del suddetto certificato”.
In sostanza quindi, oltre alla firma digitale è necessario “associare” al documento informatico (e.g. contratto, fattura elettronica, mandato di pagamento, documento di trasporto, etc), una marca temporale (cioè un riferimento temporale opponibile ai terzi), utile a dimostrare che la generazione della firma digitale si è  svolta in un momento antecedente alla scadenza, revoca o sospensione del certificato.
Un ulteriore aspetto che da tempo avevo rilevato, era poi la necessità di associare al documento informatico anche la geolocalizzazione dello stesso nel momento in cui veniva apposta la firma digitale, così come del resto avviene in ambito cartaceo quando si sottoscrive per esempio un contratto oppure una scrittura privata.
Nel lontano 2013, nel documento “Possible impacts of the proposal for a regulation on eIAS services on electronic invoicing  processes”, avevo testualmente rilevato che: “Nei documenti cartacei poi, congiuntamente alla firma autografa  oppure al verificarsi di altri fatti, eventi o attività, viene solitamente aggiunto oltre alla data anche il “luogo”, perché serve appunto a stabilire “dove” il fatto, l’evento o l’attività si è svolta.
Questo però dovrebbe essere possibile anche in un mondo digitale, e con riguardo alla proposta di  eIAS services, va rilevato che nessun servizio fiduciario di questo tipo è stato previsto, ed in grado di stabilire per esempio il luogo dove il documento elettronico è stato creato, oppure il luogo dove il documento elettronico è stato firmato, oppure il luogo dove una particolare attività è stata svolta, etc.
Va rilevato infatti che in alcuni specifici settori è importante avere assicurazione, sia in termini di effetti legali che di prova nei procedimenti giudiziari, sulla geolocalizzazione del documento elettronico nel momento in cui vengono svolti determinati fatti, eventi o attività, indentificando il luogo in termini di coordinate geografiche (latitudine e longitudine)”.
Questa mia riflessione di tre anni fa, sembra ora sia stata accolta dalla società Infocert Spa, che in veste di Certification Authority ha immesso sul mercato un nuovo servizio, che tramite una app da installare sullo smartphone oppure sul tablet, consente di generare le coordinate del luogo ove si svolge la produzione della firma digitale, ed associarla alla stessa tramite un sistema brevettato in grado di  inserire le coordinate GPS negli attributi della firma digitale.
Il servizio è certamente utile in diversi contesti in cui appunto vi è la necessità di certificare il luogo esatto in cui il documento informatico viene firmato digitalmente, come per esempio in ambito assicurativo, immobiliare, logistica, sanitario, controlli ispettivi, etc.
A cura di Umberto Zanini, Dottore Commercialista e Revisore Legale

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