Studio digitale

Nuove tecnologie a supporto dell’attività professionale

La forte evoluzione tecnologica a cui stiamo assistendo in questi anni sta aprendo nuovi scenari per gli studi professionali consentendo loro di efficientare le attività svolte quotidianamente oltre che fornire nuovi servizi alla clientela. L’impiego sempre più diffuso delle API e dell’intelligenza artificiale, oltre alla possibilità di valorizzare i dati prodotti, stanno trasformando il modello di business degli studi professionali, consentendo altresì di diventare i veri artefici della trasformazione digitale delle aziende.

Introduzione

Come in qualsiasi organizzazione, anche negli studi professionali vi sono almeno tre componenti che interagendo tra loro consentono di fornire i servizi alla clientela, e questi sono le persone, i processi e la tecnologia. Le persone sono certamente la componente più preziosa da tutelare e valorizzare, e se i processi devono essere per quanto possibile standardizzati ed efficienti, la tecnologia, da considerarsi quale mezzo e non fine, deve essere di supporto ai cambiamenti e alle persone.

Oggigiorno siamo letteralmente sommersi dalla tecnologia, e l’errore che spesso si riscontra è di impiegare un nuovo software semplicemente perché è di moda, senza curarsi della sua effettiva utilità all’interno dello studio. La tecnologia deve risolvere i problemi, non li deve creare, deve semplificare i processi, non li deve complicare.

Prima di adottare una nuova soluzione informatica è necessario conoscerla per poterne valutare la reale utilità, oltre che capirne gli eventuali impatti sull’organizzazione, sia con riferimento alle persone che ai processi. Le API, l’intelligenza artificiale e i BOT sono innovazioni che stanno letteralmente trasformando interi settori, perché consentono di apportare reali benefici e concreti vantaggi alle organizzazioni, soprattutto in quei settori che trattano quotidianamente un’enorme quantità di dati. Ecco quindi che oltre alle persone, ai processi e alla tecnologia, vi è una nuova componente che sta assumendo un ruolo sempre più rilevante, e questa componente sia chiama “dati”. I dati infatti, quale elemento alla base di qualsiasi informazione, se trattati opportunamente consentono di creare valore pur mantenendo il medesimo modello di business, oltre al fatto che sono centrali nel percorso di trasformazione conosciuto come digital transformation. Questo riguarda anche gli studi professionali, anzi, dopo aver sperimentato al proprio interno i benefici della digital transformation, dovrebbero senza esitazione spingere la propria clientela a seguire il medesimo percorso.

L’utilizzo delle API nell’attività professionale

Le Application Programming Interface (d’ora in poi API), sono delle applicazioni che consentono a due sistemi informatici di interagire e quindi di condividere dati. Tramite le API è possibile per esempio pubblicare sui social network le foto scattate con lo smartphone, e senza che ce ne accorgiamo, questo avviene grazie a tre diverse tipologie di API che lavorano in sequenza: la prima è l’applicazione del social network installata sullo smartphone che utilizza le API della fotocamera per eseguire la foto (hardware API), la seconda è quella che interagisce con la libreria dell’applicazione per convertire i colori (library API), e la terza è quella che tramite internet invia al server del social network le foto (web API).

Un altro esempio è quando utilizziamo un’applicazione sullo smartphone per ricercare e prenotare un volo aereo, e dove l’applicazione installata sullo smartphone, tramite le web API, interagisce con i server della compagnia aerea per acquisire le informazioni necessarie a rispondere alla nostra istanza.

L’utilizzo delle web API, intese appunto come interfaccia web esposte all’utilizzo di applicazioni, sta impattando altresì sull’attività professionale, e a tal proposito diversi sono i servizi sviluppati da Sistemi Spa per la propria clientela, quale ad esempio:

  1. interazione con i server degli istituti bancari per acquisire le movimentazioni bancarie dei clienti di studio, e alimentare in modalità automatica le registrazioni contabili;
  2. interrogazioni dei server della pubblica amministrazione per acquisire i dati catastali o fiscali, e fornire servizi in tempo reale alla clientela;
  3. interrogazioni dei server della pubblica amministrazione per acquisire le fatture elettroniche e i corrispettivi telematici;
  4. interrogazione delle banche dati per acquisire e verificare informazioni anagrafiche, informazioni camerali e commerciali, eseguire analisi di settore e comparative.

L’intelligenza artificiale

Per definire che cosa è l’intelligenza artificiale, sarebbe prima utile definire che cosa è l’intelligenza umana, ma come è risaputo, la risposta è alquanto complessa dato che dipende dal contesto: vi è infatti un’intelligenza intesa come capacità di comprensione, un’intelligenza nel risolvere i problemi, un’intelligenza logica, un’intelligenza artistica, un’intelligenza critica, etc.

John McCarthy, uno dei pionieri dell’intelligenza artificiale, nel 1955 sosteneva che “l’obiettivo dell’intelligenza artificiale è sviluppare macchine che si comportino come fossero intelligenti”, mentre nel documento White paper on artificial intelligence, pubblicato nel 2020 dalla Commissione europea, veniva definita l’intelligenza artificiale come un “insieme di tecnologie che comprende dati, algoritmi e potere computazionale”.

Prendendo spunto da queste definizioni, possiamo definire l’intelligenza artificiale come la capacità delle macchine di imitare comportamenti umani intelligenti, come risolvere problemi complessi, tramite l’impiego di specifici algoritmi in grado di elaborare una grande quantità di dati.

Negli anni si sono anche sviluppati dei test per stabilire quando una macchina è in grado di pensare e comportarsi come un essere umano, e uno dei più conosciuti è il cosiddetto test di Turing, sviluppato nel 1950 dal matematico britannico Alan Turing. Il test è molto semplice, e consiste in una serie di domande che un essere umano, per esempio Alice, pone a due interlocutori anonimi e nascosti, di cui uno è un essere umano, per esempio Bob, mentre l’altro è appunto una macchina. Alice pone le domande tramite tastiera, mentre potrà leggere le risposte a video, e se al termine del test Alice non è in grado di stabilire quale dei due interlocutori sia la macchina, in questo caso l’intelligenza della macchina potrà essere considerata pari a quella umana.

Sono esempi di intelligenza artificiale gli algoritmi impiegati nel ricono­scimento vocale o facciale presenti in alcuni smartphone, i sistemi che supportano le auto a guida autonoma, i piloti automatici negli aerei, i bot ed i chatbot, etc.

L’intelligenza artificiale comprende poi almeno due importanti ambiti di studio:

  • Machine learning, dove gli algoritmi di intelligenza artificiale sono in grado di imparare dall’elaborazione dei dati, generando in autonomia dei nuovi modelli che consentono di prendere decisioni senza che vi sia la necessità di intervenire a programmarli;
  • Deep learning, dove dei particolari algoritmi di machine learning sono in grado di imparare dall’elaborazione dei dati tramite le cosiddette reti neurali artificiali, cioè neuroni artificiali simili a quelli biologici.
Nuove Tecnologie per lo studio professionale

L’impiego dell’intelligenza artificiale negli studi professionali

I notevoli vantaggi e benefici legati all’intelligenza artificiale stanno impattando su molti settori, compresi quelli contabili e fiscali. Diverse sono le ricerche che hanno analizzato gli ambiti di applicazione della suddetta tecnologia nell’ambito delle professioni contabili, e tutti sono concordi nel ritenere che il loro impiego sarà nei prossimi anni sempre più diffuso.

Sistemi Spa ha da tempo implementato nelle proprie soluzioni algoritmi di intelligenza artificiale, quale per esempio:

  • registrazione automatica in contabilità delle fatture elettroniche di acquisto, con scelta del conto ove imputare il costo, in base all’esperienza passata oltre che alla descrizione del bene o servizio riportato nel documento;
  • registrazione automatica dei movimenti bancari, con scelta del conto fornitore in cui imputare il pagamento, oppure del conto cliente in cui imputare l’incasso, definito dall’esperienza passata oltre che dalla descrizione riportata nella movimentazione bancaria;
  • riclassificazione del bilancio con proposta automatica dei conti riclassificati che con maggiore probabilità risultano corretti.
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