Innovazione digitale

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Pubblicato dal CNDCEC un documento utile per una evoluzione digitale degli studi professionali

Pubblicato lo scorso giovedì dal Consiglio Nazionale dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili, congiuntamente con la Fondazione Nazionale dei Commercialisti, il documento “I servizi contabili nell’era della digitalizzazione: il passaggio dalla contabilità analogica alla contabilità digitale e le opportunità per il commercialista”.
Il gruppo di lavoro, a cui ho avuto il privilegio di partecipare, ha stilato il suddetto documento con l’obiettivo di dare ai colleghi delle utili indicazioni al fine di poter evolvere lo studio professionale verso un “Modello evoluto/digitale”.
Il documento, dopo un primo esame inerente l’ambito oggettivo e soggettivo di applicazione dell’obbligo di fatturazione elettronica B2B/B2C previsto per il 1° gennaio 2019, descrive il funzionamento del sistema di interscambio, dopodichè analizza un possibile modello di studio professionale denominato “evoluto/digitale”, che prevede una diretta gestione da parte dello studio dei processi di emissione/ricezione delle fatture elettroniche XML, una contabilizzazione automatica/semi-automatica dei dati, ed una conservazione digitale delle fatture,  in un ambiente digitale ove il cliente e lo studio interagiscono direttamente.
Il modello è stato eseguito ipotizzando che il cliente dello studio sia un’impresa in contabilità semplificata, mentre lo studio dovrebbe avere in dotazione tre moduli software tra loro integrati:  il modulo contabilità, il modulo GED (che nella sostanza è una piattaforma web based di gestione elettronica documentale a cui potrà accedere sia lo studio che il cliente), ed il modulo di conservazione digitale.
Il “Modello evoluto/digitale” prevede quindi che lo studio professionale continui a svolgere il ruolo di intermediario tra contribuente ed Agenzia delle Entrate, gestendo uno spazio digitale utile a consentire una diretta interazione tra cliente dello studio e Commercialista, e tra Commercialista ed Agenzia delle Entrate. Lo spazio  digitale condiviso con i clienti, che nel documento viene indicato come “Modulo GED”, consente poi allo studio professionale di valorizzare i dati contenuti in fattura, con nuovi servizi a valore aggiunto da proporre ai clienti.
Infine, si è svolta una analisi comparativa tra il modello analogico ed il modello digitale e da cui sono emerse una serie di considerazioni, come per esempio che con il modello digitale:

  • la collaborazione studio-cliente diventerà sempre più rilevante, e sarà quindi necessario dotarsi di una valida piattaforma GED di condivisione dei dati;
  • l’integrazione tra i diversi software che compongono il sistema informatico dello studio è una valore da preservare se si intende massimizzare i vantaggi ed i benefici derivanti dalla digitalizzazione;
  • si valorizzeranno i dati delle fatture che lo studio è in grado di intercettare in tempo reale,  vero e proprio patrimonio a cui agganciare servizi a valore aggiunto da proporre ai clienti;
  • si ridurrà l’inserimento manuale dei dati contabili da parte del personale degli studi, consentendo di attivare nuovi servizi che inevitabilmente impatteranno sulle attività tradizionalmente svolte.


I colleghi che quindi intenderanno avviare un percorso di evoluzione verso un “modello digitale” caratterizzato da uno studio professionale che svolge un ruolo di attore anziché di spettatore,  troveranno nel documento utili indicazioni e suggerimenti, ma sarà necessario investire sia in soluzioni software che in formazione se si vorranno cogliere a pieno le opportunità che si celano dietro questo importante appuntamento.
Link: www.cndcec.it
 
 
 
Umberto Zanini, Dottore Commercialista e Revisore Legale

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