Lavoro e HR

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Approvati i rimborsi chilometrici ai riders

L’Agenzia delle Entrate, nel rispetto di talune condizioni, ha precisato che il rimborso chilometrico erogato a favore dei cd. ciclofattorini – occupati con un contratto di lavoro subordinato – in relazione all’utilizzo del mezzo di loro proprietà per effettuare le consegne, e quindi per rendere la normale prestazione lavorativa, è esente da contributi e imposte.

Il caso – Una società operante nel settore del food delivery, assume i ciclofattorini (cd. riders) con contratto di lavoro subordinato; essi, per effettuare le consegne ai clienti, utilizzano il proprio mezzo di trasporto (biciclette incluse). Per disciplinare tale attività è stato siglato un accordo aziendale che prevede l’erogazione di un rimborso chilometrico a copertura forfettaria di tutti i costi sostenuti (carburante/energia, usura del veicolo, inclusa la manutenzione, assicurazione, ecc.). Il costo di tale rimborso (basato sulle tabelle ACI e calcolato con Google Maps) è pari a euro 0,36/km se il rider usa l’auto; euro 0,15/km se usa la moto o scooter; euro 0,06/km se usa la bicicletta/e-bike. Tali importi sono inferiori a quelli che la società avrebbe dovuto sostenere in caso di noleggio dei mezzi citati.

La soluzione proposta – Visto quanto sopra, la società datrice ritiene che l’indennità prevista a titolo di ”rimborso chilometrico”, corrisposta per ristornare i riders dei costi sostenuti in relazione all’uso del proprio mezzo di trasporto durante l’orario di lavoro, abbia natura meramente risarcitoria e non debba concorrere alla formazione del reddito da lavoro dipendente. Il ricorso a tali mezzi di trasporto, inoltre, è indispensabile per rendere la prestazione.

Parere dell’Agenzia delle Entrate – Alla luce di quanto sopra, l’Agenzia delle Entrate (con la Risposta a interpello 11 aprile 2023, n. 290), dopo aver ricordato i propri precedenti interventi in materia, ha ritenuto corretto il prospetto prodotto dalla società in cui si evidenzia, ad esempio, che per il mese di ottobre 2022, per un ciclomotore, il noleggio sarebbe costato 230 euro mentre la media del rimborso chilometrico corrisposta è stata di circa 91 euro; per l’e-bike, il noleggio sarebbe costato 139 euro, mentre la media del rimborso chilometrica corrisposta è stata di circa 23 euro.

In buona sostanza, accertato che l’utilizzo di un mezzo di trasporto è indispensabile per rendere la prestazione, il rimborso chilometrico spettante ai riders che utilizzano il mezzo di trasporto proprio, anziché aziendale, è riferibile a costi sostenuti nell’interesse esclusivo del datore e, quindi, non è imponibile, ai fini Irpef, quale reddito di lavoro dipendente in capo ai beneficiari.

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