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Come costruire un PED – Piano Editoriale Digitale

Ideare un piano editoriale digitale per i social network attraverso la ricerca e la valorizzazione di temi specifici e la creazione di rubriche dedicate.
  
Come abbiamo visto in precedenza, un piano editoriale digitale è lo strumento che aiuta a gestire in modo efficace la propria presenza aziendale sui social network. Realizzare un PED significa creare una strategia di comunicazione personalizzata e pensata su misura per la propria attività.
La creazione di contenuti ad hoc, studiati e sviluppati in base a quelli che sono i temi che contraddistinguono la propria attività, è uno dei principali aspetti del piano editoriale. Abbiamo anticipato che i contenuti possono assumere la forma di rubriche, ossia degli appuntamenti fissi proposti periodicamente ai propri utenti. Quali sono i vantaggi che presentano? Vediamoli insieme:

  • rendere immediatamente riconoscibile l’argomento di cui si sta parlando;
  • offrire una chiave di lettura unica e originale;
  • fare storytelling, trasformando la propria attività in una storia, un racconto condiviso.

Una buona creatività è sicuramente l’elemento chiave di una strategia incentrata sui contenuti, che vuole offrire nuove idee e punti di vista sugli argomenti trattati, in modo da catturare l’attenzione degli utenti all’interno del continuo flusso di informazioni che è il web.
Proviamo adesso ad entrare nello specifico, ipotizzando insieme la creazione di rubriche su uno dei social network più utilizzati del momento: Facebook.
 
PMI
Se siamo una piccola o media azienda – ad oggi sono ormai 2 milioni le PMI di tutto il mondo che investono su Facebook – possiamo parlare di noi in tanti modi diversi sulla nostra pagina.
Il primo e indispensabile passaggio da fare consiste nell’individuazione di due elementi:

  • la mission dell’azienda;
  • il territorio del brand: qual è la nostra promessa ai nostri clienti?

Una volta effettuata questa operazione, si possono mettere a punto tutte le declinazioni più interessanti degli argomenti che abbiamo a disposizione.
Se, ad esempio, scegliamo di dar vita a una storia per parlare della nostra azienda, possiamo farlo così:

  • mostrando i volti e le storie delle persone che fanno parte della nostra azienda, attraverso delle foto-ritratto accompagnate da citazioni o massime dei nostri dipendenti;
  • raccontando la storia attraverso aneddoti e curiosità;
  • trasformando gli stessi pareri dei clienti in piccole storie da ricondividere con tutti.

Autenticità, vicinanza agli utenti e viralità sono le parole chiave di questi suggerimenti, che si propongono di presentare l’azienda attraverso una veste informale e più accessibile ad un pubblico che, ricordiamolo, è sempre fatto di persone e quindi di interessi, passioni, curiosità.
Per quanto riguarda invece i prodotti e i servizi offerti, non bisogna di certo rinunciare a parlarne, anzi. Anche questi possono essere presentati in molteplici modi.
Se la nostra area è ad esempio il problem solving, potremmo creare una rubrica fatta di storie, dove ogni volta la soluzione è rappresentata da uno dei servizi offerti.
Le possibilità sono numerose e basta quello che abbiamo a disposizione per far nascere qualcosa di più. Al tempo stesso, ci sono degli elementi che non bisogna mai sottovalutare, sono quelli che determinano la qualità del contenuto proposto e che, se ben curati, permettono alle rubriche di emergere:

  • un titolo, che rende subito riconoscibile quello di cui stiamo parlando;
  • scrivere un testo semplice ma esemplificativo, secondo il tono di voce che più ci rappresenta;
  • scegliere principalmente immagini di qualità (foto, trattamenti grafici) o video, i contenuti multimediali con il più alto tasso di visibilità.

 
STUDI PROFESSIONALI
Al pari delle PMI, anche gli studi professionali possono sfruttare i vantaggi offerti da una presenza sui social network attraverso un piano editoriale semplice ma efficace.
I commercialisti potrebbero affidarsi al tempo come linea d’azione e creare delle rubriche sulle novità della settimana e gli argomenti più discussi del mese, attraverso una sorta di classifica. Se si tratta di normativa, invece, i professionisti in questione potrebbero affrontarla attraverso le scadenze, con una rubrica in forma di calendario; oppure, ogni volta che viene emanata una nuova legge, questa potrebbe essere comunicata in cinque punti salienti.
E ancora, una rubrica molto interessante potrebbe essere focalizzata anche sugli errori comuni e sul cosa non fare in determinate situazioni. I consigli in pillole potrebbero così essere utili per condividere la propria conoscenza in modo facile e immediato e, soprattutto, in uno spazio che potrebbe persuadere gli utenti a rivolgersi allo studio in questione, segnando il passaggio dal virtuale al reale, da utente a cliente.
 
INTERAZIONE
Il PED, come abbiamo visto, si basa su una proposta attiva di contenuti, ma al tempo stesso anche sulla ricezione dei pareri e delle proposte degli utenti, sull’interazione e quindi sulla valorizzazione della relazione che si instaura giorno dopo giorno con ognuno di loro. Porre domande e dare risposte, coinvolgere gli utenti in specifiche attività che richiedono la loro partecipazione (dalla foto con il prodotto al contest vero e proprio) è la dinamica alla base di una vera presenza social, la prima fonte per sviluppare contenuti di qualità.
 
FACEBOOK REACH
Al tempo stesso, nel creare e pubblicare il nostro piano editoriale, occorre tener presente la costante variazione dell’algoritmo di Facebook. Fino a poco tempo fa, infatti, tutti i brand e le aziende si sono avvalsi molto della visibilità organica (quella che non prevede l’utilizzo di advertising), ma in seguito alle modifiche all’algoritmo che seleziona gli elementi da mostrare nel News Feed, bisognerà sempre di più effettuare campagne a pagamento per mantenere o incrementare la propria visibilità attraverso quello che è il Paid Reach.
Proprio per questo motivo e dato che non sarà possibile promuovere a pagamento ogni singolo post, è necessario avere un PED che ci aiuta a:

  • definire bene gli obiettivi e ottimizzare eventuali investimenti;
  • organizzare meglio il volume di pubblicazione e scegliere in modo mirato quali contenuti promuovere e come;
  • analizzare quindi l’andamento dei post per avere la maggior diffusione possibile.

Valorizzare i propri contenuti, evitando la dispersione e la perdita di attenzione, è diventata sicuramente una priorità, un aspetto da non sottovalutare per ottimizzare sotto tutti i punti di vista la propria presenza nel mondo dei social network.
 
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Idee Digitali è la nuova rubrica del portale Sistemiamo l’Italia, pensata con l’obiettivo di offrire agli studi professionali e alle PMI consigli utili su come utilizzare i social network e sfruttare le possibilità offerte dal web per migliorare la comunicazione digitale, apportando vantaggi alla propria professione. A cura di Eggers 2.0

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