Il rispetto degli obblighi formali previsti per la comunicazione del licenziamento ha un’importanza fondamentale, pena la sua nullità o inefficacia. Inoltre, il datore di lavoro, in taluni casi, è obbligato a esperire una particolare pro...
Per tutte quelle esigenze produttive e organizzative che non consentono, e tanto meno richiedono, l’impiego di lavoratori “stabili”, il contratto a tempo determinato rappresenta la soluzione perfetta. Ciò è tanto più vero ove si tratti d...
Spesso si tende a collegare il licenziamento per giustificato motivo oggettivo solo ai cosiddetti “motivi economici”; in realtà, il campo di applicazione dell’istituto è molto più esteso. Ecco perché è bene definirne l’ambito, analizzand...
La possibilità di disporre la proroga o il rinnovo di un contratto a tempo determinato deve tener conto degli obblighi previsti quanto alla forma, al numero di proroghe, alle pause intermedie, alle causali e alla durata massima del rappo...
La disciplina dei contratti di lavoro subordinato a tempo determinato è tra le più complesse e articolate. Occorre infatti osservare precisi requisiti formali e, in non poche occasioni, va anche indicata una specifica “causale” perché il...
L’articolo 6 della legge 15 luglio 1966, n. 604, dispone che (a pena di decadenza) il licenziamento deve essere impugnato entro 60 giorni dalla ricezione della sua comunicazione in forma scritta, con qualsiasi atto scritto, anche extrag...
Una volta venuto a cadere il cd. “blocco” dei licenziamenti, il datore deve verificare se è effettivamente in grado di dimostrare la ragione del recesso (es. soppressione del posto di lavoro), che tale ragione riguarda direttamente quel...
Premesso che, ai sensi di quanto previsto dall’articolo 7 della legge 15 luglio 1966, n. 604, si tratta della procedura obbligatoria per esperire il tentativo di conciliazione obbligatorio presso l’Ispettorato del Lavoro competente per ...