L’organigramma è lo strumento attraverso il quale l’organizzazione descrive, e in alcuni casi definisce, la propria struttura organizzativa; attraverso l’organigramma, l’azienda ha la possibilità di rispondere ad una serie di domande, ad esempio: chi risponde di specifiche decisioni prese, le motivazioni che hanno spinto ad una certa distribuzione dell’organico e anche, come le unità organizzative (d’ora in poi U.O) debbano relazionarsi tra loro. E’ chiaro che la comprensione delle modalità di funzionamento di un’organizzazione non possa esaurirsi in quella che è una rappresentazione grafica, ma l’organigramma è comunque un valido riferimento per riconoscere le parti di un’organizzazione, il modo in cui sono collegate, come la singola U.O si colloca nell’insieme e come dovrebbe relazionarsi con le altre. Rappresentare un organigramma spesso è l’unico modo che l’organizzazione ha a disposizione per comprendere se al proprio interno vi sono aree di sovrapposizione funzionale o aree scoperte da colmare. Qual è la relazione tra struttura organizzativa e organigramma? Le principali configurazioni di struttura organizzativa sono tre: struttura funzionale, struttura divisionale e struttura a matrice e ciascuna di esse trova rappresentazione in uno specifico organigramma. Struttura e organigramma funzionale L’organigramma funzionale evidenzia le diverse funzioni aziendali e, può avere una struttura elementare oppure evoluta.
Fig. 1
Nell’organigramma funzionale a struttura elementare (Fig. 1) , le decisioni dipendono dalla direzione generale così come le principali funzioni aziendali. Nell’organigramma funzionale a struttura evoluta (Fig. 2) , è presente una maggior esplosione delle U.O.
Fig. 2
Un’organizzazione così strutturata , può presentare elevati fattori di efficienza locale, legata anche ad un’elevata specializzazione dei ruoli, ma presente un rischio da non sottovalutare, ovvero di diventare a ’compartimenti stagni’: molto spesso in questo tipo di organizzazioni , ciascuna U.O lavora per proprio conto, quasi come se fosse un’azienda a se stante, presentando una certa difficoltà nel coordinarsi con le altre funzioni e a perseguire obiettivi comuni. Una struttura del genere, la si ritrova molto spesse nelle aziende di produzione che realizzano prodotti standard. Struttura divisionale e organigramma per prodotti L’organigramma per prodotti , lo si ritrova solo nelle aziende con una struttura fortemente divisionale, o che ha centralizzato una serie di funzioni. Questa tipologia di organigramma si attua solo se l’azienda opera con una gamma di prodotti nettamente diversi o, comunque, non molto simili tra loro. Di norma la segmentazione divisionale dell’organizzazione è attuata sulla base della dimensione del business (prodotto/mercato): in ciascuna divisione si ritrova la struttura funzionale, il che molto spesso è fonte di duplicazione delle funzioni . Strutture di questo tipo, generano una notevole competizione interna che può favorire le performance soprattutto in contesti dove il business presenta forti elementi di diversificazione. Per contro queste strutture hanno molto spesso difficoltà nel creare e sfruttare sinergie di scala.
Fig. 3
Struttura e organigramma a matrice. Quando si gestiscono particolari tipi di prodotti o progetti, derivati da processi non standardizzabile, come ad esempio nelle aziende che producono su commessa, trova applicazione l’organigramma a matrice. In questo tipo di organigramma, esistono organi funzionali centralizzati che tuttavia risultano essere solo un insieme di specialisti assegnati ai vari progetti in corso. Tendenzialmente, le risorse inserite in una struttura a matrice, rispondono sia al superiore nell’ambito della funzione sia al responsabile di progetto o di prodotto con cui operano. La struttura a matrice è un mix delle precedenti e cerca di superarne gli svantaggi. In pratica, la struttura a matrice si sviluppa su entrambe le dimensioni: una tipicamente funzionale ed un’altra specifica del business, ad esempio per linea di prodotto/servizio o per mercato.
Fig. 4
L’adozione di una struttura a matrice genera conflitti di competenze e fa si che sia l’incertezza a governare il ruolo delle risorse, ma è sicuramente la struttura che più di ogni altra permette flessibilità laddove si operi il mercato è particolarmente dinamico. Tutte le altre tipologie di organigrammi quali ad esempio quelli circolari, per aree geografiche , per classi di clienti , processi o misti, non sono altro che particolari applicazioni di quelli appena visti e che tratteremo negli articoli successivi.