Le novità introdotte nella giustizia civile con la conversione dell’art. 83 D.L. 18/2020
Analizziamo le novità sul Processo Civile Telematico introdotte dalla conversione con modificazioni dell’art. 83 D.L. 18/2020, come il prolungamento del periodo di sospensione delle udienze civili e il termine per il deposito telematico
Qualche settimane fa ci siamo occupati, proprio su queste pagine, dell’analisi del Decreto Legge 18/2020; decreto volto ad introdurre misure emergenziali per l’amministrazione della giustizia.
Come è noto, infatti, l’emergenza sanitaria dovuta alla pandemia da COVID19, ha portato con sé gravi ripercussioni anche in relazione al normale svolgimento di tutta l’attività giudiziaria.
Orbene, in sede di conversione di detto decreto legge, il Parlamento ha votato una serie di emendamenti correttivi rispetto al testo originario, e il Governo – con un successivo decreto legge – ha ulteriormente modificato il testo convertito della legge.
Tralasciando le ovvie critiche che un qualsiasi commentatore potrebbe avanzare – quanto meno a livello di procedura normativa – di fronte a questo modus operandi, vediamo oggi di analizzare il testo dell’art. 83 (principale norma dell’originario decreto in materia di amministrazione della giustizia civile, penale e tributaria) così come convertito dalla Legge 24 aprile 2020, n. 27 (in vigore dal 30 aprile 2020) e come ulteriormente modificato dal Decreto Legge 30 aprile 2020, n. 28 (in vigore dal 1° maggio 2020).
Periodi di sospensione
In primis i tre periodi di sospensione fissati dal Governo sono stati ulteriormente prolungati con le modalità qui sotto riportate:
- Dal 9 marzo 2020 all’11 maggio 2020 le udienze dei procedimenti civili e penali pendenti presso tutti gli uffici giudiziari sono rinviate d’ufficio a data successiva all’11 maggio 2020.
- Dal 9 marzo 2020 all’11 maggio 2020 è sospeso il decorso dei termini per il compimento di qualsiasi atto dei procedimenti civili e penali.
- Per il periodo di efficacia dei provvedimenti di cui ai commi 5, 6 e 7(e quindi dal 9 marzo all’11 maggio e poi dal 12 maggio al 31 luglio) che precludano la presentazione della domanda giudiziale è sospesa la decorrenza dei termini di prescrizione e decadenza dei diritti che possono essere esercitati esclusivamente mediante il compimento delle attività precluse dai provvedimenti medesimi.
Questi tre provvedimenti di sospensione comporteranno:
- lo slittamento di tutte le udienze civili e penali oggi fissate entro l’11 maggio 2020 a data successiva; ciò ad eccezione di quelle udienze relative ai procedimenti espressamente previsti al comma 3 del suddetto articolo 83;
- la sospensione del decorso di ogni termine processuale relativo a tutti i procedimenti civili e penali che non rientrino nelle eccezioni di cui al già citato comma 3;
- la sospensione della decorrenza dei termini di prescrizione e decadenza di quei diritti che possano essere esercitati solamente attraverso una di quelle attività per cui è sospeso lo svolgimento (si pensi ad esempio all’esercizio dell’azione tramite atto di citazione).
Per quanto attiene al Processo Civile Telematico, invece, l’art. 83 comma 11 è rimasto quasi del tutto invariato, salvo dilatare il termine relativo al deposito telematico obbligatorio fino al 31 luglio 2020.
Ad oggi, quindi, detto comma prescrive: “dal 9 marzo 2020 al 31 luglio 2020, negli uffici che hanno la disponibilità del servizio di deposito telematico anche gli atti e documenti di cui all’articolo 16-bis, comma 1-bis, del decreto legge 18 ottobre 2012, n. 179, convertito dalla legge 17 dicembre 2012, n. 221, sono depositati esclusivamente con le modalità previste dal comma 1 del medesimo articolo. Gli obblighi di pagamento del contributo unificato di cui all’articolo 14 del decreto del Presidente della Repubblica 30 maggio 2002, n. 115, nonché l’anticipazione forfettaria di cui all’articolo 30 del medesimo decreto, connessi al deposito degli atti con le modalità previste dal periodo precedente, sono assolti con sistemi telematici di pagamento anche tramite la piattaforma tecnologica di cui all’articolo 5, comma 2, del decreto legislativo 7 marzo 2005, n. 82.”
Di conseguenza ogni atto civile da depositarsi sino al 31 luglio 2020 – indipendentemente dalla tipologia – dovrà essere trasmesso all’amministrazione con modalità telematiche e lo stesso dovrà essere fatto per la ricevuta del pagamento del contributo unificato, per il quale – però – non potrà più essere utilizzato il sistema della “marca da bollo” ma unicamente il versamento digitale.
Gli strumenti innovativi
Oltre a questo, con la conversione e con il successivo decreto di modificazione, sono stati introdotti alcuni importanti strumenti innovativi, ai quali però – ad oggi – non è ancora stata data attuazione.
In primis l’introduzione del Processo Civile Telematico in Cassazione che, attraverso il comma 11bis dell’art. 83 viene oggi previsto (sino al 31 luglio 2020) come facoltativo, anche se subordinato – però – all’emanazione di “un provvedimento del direttore generale dei sistemi informativi e automatizzati del Ministero della giustizia che accerta l’installazione e l’idoneità delle attrezzature informatiche, unitamente alla funzionalità dei servizi di comunicazione dei documenti informatici.”
Provvedimento analogo, ma di portata decisamente più innovativa, è stato adottato nell’ambito del penale in cui – con l’introduzione dei commi 12-quater.1 e 12-quater.2 dell’art. 83 – è stata data la possibilità fino la 31 luglio 2020:
- agli uffici dei Pubblici Ministeri che ne facciano richiesta di ricevere con “con modalità telematica ….. memorie, documenti, richieste e istanze indicate dall’articolo 415-bis, comma 3, del codice di procedura penale, secondo le disposizioni stabilite con provvedimento del Direttore generale dei sistemi informativi e automatizzati del Ministero della giustizia, anche in deroga alle previsioni del decreto emanato ai sensi dell’articolo 4, comma 1, del decreto-legge 29 dicembre 2009, n. 193, convertito, con modificazioni, dalla legge 22 febbraio 2010, n. 24.” ciò – però – a seguito dell’emanazione di uno o più decreti del Ministro della giustizia non aventi natura regolamentare;
- agli uffici dei Pubblici Ministeri che ne facciano richiesta, di ricevere dagli ufficiali e agenti di polizia giudiziaria “atti e documenti in modalità telematica, secondo le disposizioni stabilite con provvedimento del Direttore generale dei sistemi informativi e automatizzati del Ministero della giustizia, anche in deroga alle previsioni del decreto emanato ai sensi dell’articolo 4, comma 1, del decreto-legge 29 dicembre 2009, n. 193, convertito, con modificazioni, dalla legge 22 febbraio 2010, n. 24”, anche in questo caso – però – a seguito dell’emanazione di uno o più decreti del Ministro della giustizia non aventi natura regolamentare.
Va chiarito che, per entrambe le fattispecie normative, i decreti ministeriali non sono stati ancora emanati.
Va infine segnalata l’introduzione del comma 20-ter il quale – come già si è avuto modo di segnalare su queste pagine – ha concesso la possibilità a tutti i Difensori di farsi rilasciare la procura a distanza – nei procedimenti civili – con le seguenti modalità:
- sottoscrizione della procura alle liti apposta dalla parte su un documento analogico trasmesso al difensore anche in copia informatica per immagine;
- invio, unitamente alla procura de qua, della copia di un documento di identità in corso di validità;
- trasmissione di procura e documento al Difensor, tramite email o altro strumento di comunicazione elettronica;
- certificazione dell’autografia da parte del Difensore “mediante la sola apposizione della propria firma digitale sulla copia informatica della procura.”