FAQ • Lavoro e HR

Posso revocare un licenziamento mettendo il lavoratore in CIG?

L’art. 64, co. 1-bis, del D.L. n. 18/2020, dispone che il datore che, dal 23 febbraio al 17 marzo 2020 ha licenziato per giustificato motivo oggettivo (ex art. 3 legge  n. 604/1966), può, in deroga alle regole ordinarie, revocare in ogni tempo il recesso purché richieda il trattamento di cassa integrazione, ex artt. 19-22, dalla data in cui ha efficacia il licenziamento. In tal caso, il rapporto di lavoro è ripristinato senza soluzione di continuità, senza oneri né sanzioni per il datore. L’Inps – nel messaggio 1 giugno 2020, n. 2261 – ha precisato che se il datore revoca il recesso, chiedendo contestualmente per il lavoratore riassunto il trattamento di cassa integrazione dalla data di efficacia del licenziamento, quanto eventualmente già erogato a titolo di NASpI sarà oggetto di recupero da parte dell’Inps, alla luce della tutela della cassa integrazione riconosciuta al lavoratore.

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