Lavoro e HR

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2015: dal Ministero in arrivo oltre 132.000 ispezioni nelle aziende

In attesa che sia costituita l’Agenzia unica per le ispezioni prevista nel Jobs Act, come ogni anno il Ministero del lavoro ha diffuso il “documento di programmazione della vigilanza per il 2015”, che interesserà ben 132.500 aziende. I controlli sono rivolti “verso ambiti e fenomeni attentamente selezionati, per contrastare illeciti sostanziali”, realizzando un’effettiva tutela dei lavoratori. A tale scopo, per ogni regione sono stati individuati i fenomeni illeciti più rilevanti, lavoro “nero” per primo, che sarà contrastato prevalentemente con i cosiddetti “accessi brevi”: il focus viene quindi messo sulle irregolarità sostanziali, più che sulle violazioni formali.
I fenomeni elusivi della normativa che saranno più attentamente monitorati sono i seguenti:
a) CCNL sottoscritti da OO.SS. non rappresentative: in quanto prevedono retribuzioni inferiori a quelle normalmente in uso;
b) Cooperative: per le quali sarà verificata l’applicazione delle norme di tutela del lavoro, in particolare i fenomeni elusivi posti in essere dalle cd. cooperative spurie;
c) Esternalizzazioni: l’attenzione si concentrerà sugli appalti, vagliando i rapporti tra committenti, appaltatori e subappaltatori e la responsabilità solidale; attenzione particolare sarà dedicata anche al distacco non genuino, specie con riferimento all’abuso del distacco transnazionale;
d) Qualificazione dei rapporti di lavoro: nel mirino ci sono i contratti di lavoro atipici (a chiamata, vouchers, associazioni in partecipazione, co.co.pro., partite IVA, collaborazioni occasionali, part time), che spesso dissimulano rapporti di lavoro subordinato, a tempo pieno e indeterminato.
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Fermi gli obiettivi generali, il Ministero ha poi individuato, per ogni singola regione, gli specifici ambiti di intervento, in relazione alle peculiarità locali. Data la lunghezza e la complessità dell’atto di indirizzo, è opportuno evidenziare almeno le indicazioni più rilevanti, rimandando alla lettura dell’intero documento per maggiori approfondimenti. Ecco il quadro per ogni regione.
ABRUZZO: Pubblici esercizi, settore turistico/alberghiero e ristorazione; Agricoltura (province di Chieti, Teramo e Pescara in autunno); Edilizia (cantieri edili dopo il sisma 2009 a L’Aquila); Autotrasporto; Commercio e grande distribuzione (centri commerciali); Industria manifatturiera (orario, riposi; controlli su appalti esterni per manutenzione, logistica e facchinaggio).
BASILICATA: Agricoltura; ?Turismo e pubblici esercizi (agriturismi); Industria (settore del mobile imbottito); Servizi (appalti per la manutenzione e servizi di pulizia industriale e civile).
CALABRIA: Agricoltura (lavoro stagionale, in particolare in autunno e inverno: occupazione di immigrati irregolari e/o clandestini pagati a giornata e non registrati); Edilizia (lavoro “nero”, Part time fittizi); Autotrasporto; Terziario (lavoro “nero”, minori e stranieri); Cooperative.
CAMPANIA: Industria e servizi (lavoro “nero”, fittizia occupazione di lavoratori, legittimità di appalti e subappalti, somministrazione irregolare); Edilizia (Avellino, Benevento, Caserta e Salerno); Tessile e calzaturiero (sommerso); Agricoltura (extracomunitari clandestini).
EMILIA ROMAGNA: Edilizia (lavoro “nero”, appalti); Facchinaggio e logistica (applicazione del CCNL negli interporti intermodali); ?Settore turistico-alberghiero (province costiere).
FRIULI VENEZIA GIULIA: Edilizia (sommerso e cantieri edili); Cantieri navali; Terziario (lavoro sommerso); Manifestazioni e fiere (Trieste); Agricoltura (settore vitivinicolo provincia Gorizia).
LAZIO: Agricoltura; Industria (lavoro “nero”); Edilizia (lavoro “nero” in provincia di Frosinone, Latina e Rieti, cantieri della tratta Tarquinia-Civitavecchia, Viterbo, cantieri della Capitale); Terziario (litorale romano; concessionarie di auto e attività gestite da extracomunitari, specie di nazionalità cinese in provincia di Viterbo, grande distribuzione nelle province di Rieti e Frosinone); Smaltimento rifiuti (somministrazione illecita in provincia di Frosinone e Latina).
LIGURIA: Turismo (lavoro “nero”, contratti flessibili, occupazione di minori in estate);?Edilizia (lavoro “nero” e pseudo lavoratori autonomi); Industria alimentare (orario di lavoro, appalti, somministrazione, applicazione CCNL da novembre a maggio); Cooperative sociali; Agricoltura (lavoro sommerso e sfruttamento di extracomunitari).
LOMBARDIA: Edilizia (lavoro sommerso a Bergamo, Brescia, Como, Cremona, Lecco, Mantova, Milano, Sondrio e Varese); Commercio (lavoro “nero” e contratti atipici); Esternalizzazioni (appalti non genuini, somministrazione e distacchi illeciti); Autotrasporto (orario, tempi di guida e riposo); Laboratori tessili gestiti da extracomunitari; EXPO 2015 (piano di “accompagnamento” alla realizzazione dell’evento nel rispetto delle norme su salute e sicurezza nei luoghi di lavoro).
MARCHE: Aziende manifatturiere gestite da etnie straniere; Cooperative (appalti e subappalti); Autotrasporto; Ammortizzatori sociali (indebita percezione); Agricoltura; Area portuale.
MOLISE: Edilizia (lavoro “nero”); Autotrasporto; Terziario; Agricoltura (vendemmia, raccolta delle olive, piantumazione di ortaggi).
PIEMONTE: Pubblici esercizi (lavoro nero e uso delle tipologie flessibili nel commercio, turismo e ristorazione nella Regione: in particolare a Cuneo, Torino e Verbania); Logistica e autotrasporto (appalti e distacchi); Edilizia (regolarità dei rapporti, verifica condizioni di sicurezza nei cantieri edili, contrasto al ricorso a distacchi transnazionali non genuini, specie in provincia di Torino); Ammortizzatori sociali (corretto utilizzo di CIGS, contratti di solidarietà e CIGD).
PUGLIA: Terziario (lavoro sommerso nei pubblici esercizi, bar e ristorazione a Bari e Brindisi, settore turistico-alberghiero a Foggia, studi professionali, laboratori di analisi, amministrazioni di condominio a Taranto); Autotrasporto (orario e tempi di guida e riposo nelle province di Bari, Brindisi e Foggia); Edilizia (Bari e Brindisi); Case di riposo;?Agricoltura (caporalato ed extracomunitari clandestini a Bari e Foggia); Istituti di vigilanza; Tessile; Area portuale.
SARDEGNA: Edilizia (appalti); Alberghi e Turismo (società che assumono italiani nelle loro sedi estere e li distaccano o somministrano in modo illecito per l’animazione nei villaggi turistici); Cooperative; Associazioni di volontariato e ONLUS; Grande distribuzione (volantinaggio); Pesca (provincia di Cagliari); Autotrasporto (tempi di guida e lavoro).
TOSCANA: Edilizia (sommerso e lavoratori autonomi non genuini); Industria metalmeccanica, manifatturiera e tessile (imprenditori extracomunitari nelle province di Arezzo e Firenze, per il contrasto all’impiego di lavoratori irregolari o in “nero” e con specifica attenzione, nelle province di Pistoia e Prato, alle confezioni e abbigliamento in cui operano principalmente realtà che fanno capo a extracomunitari); Turismo e pubblici esercizi (lavoro “nero”); Cooperative; Agricoltura (lavoro “nero” e irregolare, in provincia di Livorno, Pisa e Siena, specie durante la vendemmia).
UMBRIA: Edilizia (lavoro sommerso); Commercio (pubblici esercizi gestiti da stranieri; Industria (lavoro straordinario); Cooperative (lavoro “nero”, elusione contributiva e fiscale).
VALLE D’AOSTA: Edilizia (lavoro “nero” e violazioni in materia di tutela della salute e sicurezza); Agricoltura; Commercio (ricorso ai voucher, il cui uso è aumentato negli ultimi anni del 200%).
VENETO: Turismo (corretto utilizzo delle tipologie flessibili, in particolare voucher e tirocini); Edilizia (lavoro “nero” e impiego patologico del voucher specie nelle province di Padova, Treviso e Vicenza); Meccanica, logistica e trasporti (distacco transnazionale non genuino e somministrazione illecita); Servizi alla persona (somministrazione delle cd. badanti, sotto forma di assistenza domiciliare, da parte di associazioni e cooperative sociali non autorizzate).
 
A cura di Alberto Bosco – Esperto di diritto del lavoro, Giuslavorista, Pubblicista de Il Sole24Ore. Consulente aziendale e formatore
 

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