Obblighi di sicurezza e criteri di computo nella somministrazione

Con riguardo al computo dei lavoratori inviati in missione va ricordata la regola generale secondo la quale il lavoratore somministrato non è computato nell’organico dell’utilizzatore ai fini dell’applicazione di normative di legge o di contratto collettivo, fatta eccezione per quelle relative alla tutela della salute e della sicurezza sul lavoro.
A tale proposito il D.Lgs. 9 aprile 2008, n. 81 (salute e sicurezza nei luoghi di lavoro), prevede inoltre quanto segue:
a) tali lavoratori si computano sulla base del numero di ore di lavoro effettivamente prestato nell’arco di un semestre;
b) la formazione e, ove previsto, l’addestramento specifico devono avvenire in occasione dell’inizio dell’utilizzazione.
 
Quanto all’informazione sui rischi per la sicurezza e la salute connessi alle attività produttive, nonché alla formazione e all’addestramento dei lavoratori somministrati all’uso delle attrezzature di lavoro necessarie allo svolgimento dell’attività per la quale essi vengono assunti, si fa riferimento all’Agenzia per il lavoro, tenendo tuttavia presente che il contratto di somministrazione può prevedere che tale obbligo sia invece adempiuto dall’utilizzatore. L’utilizzatore osserva nei confronti dei lavoratori somministrati gli obblighi di prevenzione e protezione cui è tenuto, per legge e contratto collettivo, nei confronti dei propri dipendenti.
Un’eccezione di cui va dato conto riguarda il caso della somministrazione di lavoratori disabili per missioni di durata non inferiore a 12: ebbene, in questo caso, il lavoratore somministrato è computato nella quota di riserva di cui all’articolo 3 della legge 12 marzo 1999, n. 68, ossia egli è conteggiato ai fini della copertura dell’obbligo di assumere soggetti appartenenti alle categorie protette.
 
A cura di Alberto Bosco – Esperto di diritto del lavoro, Giuslavorista, Pubblicista de Il Sole24Ore. Consulente aziendale e formatore.