Fatturazione elettronica

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1,1% le fatture elettroniche transitate dalle Camere di Commercio

Secondo un comunicato stampa congiunto di Unioncamere ed Infocamere dello scorso 26 settembre, sono oltre 500 mila le fatture elettroniche trasmesse alla PA tramite la piattaforma delle Camere di Commercio, ed oltre 65 mila le imprese utilizzatrici.
 
In sostanza quindi, le fatture elettroniche transitate dalla piattaforma gratuita delle Camere di Commercio sono circa 1,1% del totale delle fatture ricevute dalla PA (che al 31 agosto 2016 erano 45.319.339), mentre hanno utilizzato la suddetta piattaforma circa 8,6% del totale delle imprese coinvolte nell’obbligo (che secondo l’Agenzia delle Entrate sono circa 750.000).
 
Il servizio venne introdotto con il DMEF 3 aprile 2013 n.55, ove l’art.4 secondo comma riportava testualmente che “L’Agenzia per l’Italia digitale, in collaborazione con Unioncamere e sentite le associazioni di categoria delle imprese e dei professionisti, mette a disposizione delle piccole e medie imprese, in via non onerosa, il supporto per lo sviluppo di strumenti informatici «open source» per la fatturazione elettronica”.
 
Con riguardo poi ai servizi gratuiti contemplati nel decreto legislativo 5 agosto 2015 n.127, oltre al servizio dell’Agenzia delle Entrate già attivo dal 1° luglio di quest’anno, è previsto anche un pressochè identico sevizio fornito dalle Camere di Commercio e rivolto a taluni contribuenti che però in assenza di apposito decreto del MEF non sono ancora stati individuati.
In sostanza quindi, l’attuale servizio delle Camere di Commercio di trasmissione e conservazione delle fatturazione elettroniche verso la PA verrà esteso ai processi di fatturazione elettronica tra le imprese private, cioè al B2B.
 
Considerato però che i servizi gratuiti offerti dall’Agenzia delle Entrate e dalle Camere di Commercio sono molto simili, sarebbe da valutare l’opportunità di non disperdere le risorse pubbliche ma di concentrarsi sul vero cancro del sistema economico del nostro paese che è l’evasione fiscale, investendo maggiori risorse nel creare efficienti ed efficaci controlli a distanza (ar.t 1 del DMEF 4 agosto 2016) ed avere più coraggio nell’incentivare (se non obbligare) i contribuenti ad impiegare la fattura elettronica XML congiuntamente alla tracciabilità dei pagamenti.
 
Link: www.infocamere.it
A cura di Umberto Zanini, Dottore Commercialista e Revisore Legale

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