Processo Amministrativo Telematico – Ultima fase di sperimentazione
Chiusa, con la fine del mese di novembre, la prima fase di sperimentazione del Processo Amministrativo telematico, è stato annunciato l’avvio dell’ultima fase sperimentale prima dell’entrata in vigore definitiva del PAT.
Ricordo che dal 1° gennaio 2017 la procedura di trasmissione digitale degli atti giudiziari amministrativi sarà a tutti gli effetti una realtà, e vedrà – almeno nella fase iniziale – un periodo di così detto doppio binario obbligatorio (quindi sia cartaceo che digitale).
Al fine di testare le funzionalità del nuovo sistema era stata avviata, dal 10 ottobre al 30 novembre 2016, una prima fase di sperimentazione limitata ai soli giudizi introdotti con i ricorsi depositati, in primo o in secondo grado, a far data dal 10 ottobre 2016.
Conclusa, quindi, tale prima fase di sperimentazione così detta “massiva”, il Segretariato Generale della Giustizia Amministrativa ha annunciato l’avvio di una seconda fase sperimentale totalmente libera e, come tale, priva di reali effetti giuridici.
Tramite il portale della Giustizia Amministrativa (la notizia in versione integrale può essere consultata tramite questo link) è stata quindi comunicata la nascita, a partire dal 1° dicembre 2016, di un nuovo ambiente di test totalmente libero da effetti giuridici e quindi utilizzabile dai Professionisti per le esercitazioni pratiche sul deposito di ricorsi, atti in generale e sull’operatività effettiva della trasmissione di tali documenti via PEC.
La piattaforma sarà utilizzabile esclusivamente sino al 22 dicembre 2016 tramite l’utilizzo degli appositi moduli di deposito pubblicati sul sito della Giustizia Amministrativa (il portale di riferimento è raggiungibile a questo indirizzo: https://www.giustizia-amministrativa.it/cdsintra/cdsintra/ProcessoAmministrativoTelematico/Modulistica/index.html). I nuovi modelli di atto sono ad oggi disponibili in lingua italiana ed in lingua tedesca.
Il Segretariato della Giustizia Amministrativa ha poi messo a disposizione un apposito “Help Desk” dedicato agli Avvocati che si cimenteranno nei test sui depositi telematici. Tale servizio, che non fornirà consulenze di natura giuridica ma unicamente istruzioni pratiche ed operative sul deposito telematico, potrà essere contattato telefonando allo 06 68273131 o inviando una email alla casella di posta elettronica helpdesk-pat@giustizia-amministrativa.it .
Se nella prima fase di sperimentazione così detta “massiva” l’Avvocato depositante, dopo aver provveduto al deposito cartaceo – presso l’Ufficio Ricevimento ricorsi (di un Tar o del CdS) – dell’atto introduttivo del giudizio correlato di documenti ed eventuali istanze, doveva provvedere alla trasmissione telematica del modulo “deposito ricorsi” completo di atto e documenti in formato digitale, in tale seconda fase “libera” della sperimentazione, la lavorazione effettiva dell’atto trasmesso all’amministrazione non sarà invece prevista.
La sperimentazione precedente, infatti, era volta a testare sul campo le funzionalità del sistema che entrerà in vigore dal 1° gennaio 2017 e rivestiva quindi il ruolo di sperimentazione con pieno valore giuridico dei depositi effettuati.
La sperimentazione avviata il 1° dicembre scorso, invece, ha come obiettivo il rendere fruibile il sistema di deposito al maggior numero di utenti possibile e quindi orientata a far testare al futuro Avvocato depositante, tutte le funzionalità proprie del sistema, senza che lo stesso debba riferirsi ad un fascicolo reale o ad un atto effettivamente da depositarsi.
Per tali ragioni i depositi effettuati all’interno di questa seconda fase sperimentale non rivestiranno alcun valore giuridico e le buste telematiche trasmesse non saranno lavorate dagli uffici di riferimento.
Il Segretariato della Giustizia Amministrativa ha poi messo a disposizione di tutti i “tester” delle istruzioni operative sulle modalità di trasmissione degli atti all’Autorità Amministrativa stessa.
In virtù di tali istruzioni, dal 1° al 22 dicembre 2016, i Professionisti potranno utilizzare i modelli deposito ricorso e deposito atti “al fine esclusivo di esercitarsi nella compilazione degli stessi e per testare il servizio di invio a mezzo pec.
Nella compilazione del modulo di deposito gli avvocati devono sempre selezionare quale sede di deposito quella del TAR Marche Ancona.”
I depositi, quindi, non potranno essere effettuati presso qualunque Tar o presso il Consiglio di Stato, ma dovranno obbligatoriamente recare – quale Curia di riferimento – il Tribunale Amministrativo Regionale delle Marche.
L’indirizzo PEC a cui inviare il modello compilato e sottoscritto dovrà essere esclusivamente: test5_pat@pec.ga-cert.it e di conseguenza, come appare chiaro, un indirizzo creato appositamente per questa fase di test.
Al deposito di prova sarà comunque assegnato un numero di R.G. fittizio, privo in realtà di qualsivoglia effetto giuridico sostanziale, al fine di permettere anche la sperimentazione del deposito non solo di ricorso introduttivi ma anche di atti successivi. Per la trasmissione di tale ultima tipologia di atti giudiziari, quindi, sarà necessario indicare il numero di Ruolo Generale de quo al momento dell’elaborazione del modello di deposito.
Al termine della sperimentazione, cioè dopo il 22 dicembre 2016, tutta la documentazione ed i modelli trasmessi tramite l’ambiente di test saranno completamente cancellati e rimossi dai sistemi della Giustizia Amministrativa.
Il Segretariato Generale precisa altresì che “che tutti i depositi ed i dati relativi a questa ulteriore fase di sperimentazione non saranno visualizzabili sul Portale dell’avvocato e non prevedono alcuna lavorazione degli stessi da parte delle segreterie.”, in virtù di ciò – purtroppo – non sarà possibile testare le procedure di consultazione e l’ambiente “Portale dell’Avvocato”, ove saranno in futuro inseriti i dati relativi al fascicolo digitale ed i documenti trasmessi dalle parti.
Si consiglia vivamente di utilizzare la finestra temporale concessa dai sistemi della Giustizia Amministrativa per testare sul campo le modalità effettive di deposito telematico, posto che – a partire dal 1° gennaio 2017 – non potranno più essere trasmessi degli atti di prova ai sistemi di cancelleria e quindi il Difensore depositante dovrà necessariamente essere già pronto ad effettuare – senza errori – la trasmissione degli atti di causa ai Tribunali Amministrativi.
A cura di Luca Sileni – Avv.to iscritto all’ordine di Grosseto referente informatico dell’ODA di Grosseto e Segretario del Centro Studi Processo Telematico