Fatturazione elettronica

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Rapporto sull’adozione della fattura elettronica da parte delle PA e delle imprese

E’ stato di recente pubblicato il “Rapporto sull’adozione della fattura elettronica da parte delle pubbliche amministrazioni e delle imprese”, e nel presente articolo andremo ad esaminare quali sono i principali dati contenuti nel suddetto documento.
 
 
Ad inizio del 2016, è stato pubblicato il “Rapporto sull’adozione della fattura elettronica da parte delle pubbliche amministrazioni e delle imprese”, stilato dall’Agenzia per l’Italia Digitale, dall’Agenzia delle Entrate, dal Ministero dell’Economia e delle Finanze, dalla Ragioneria Generale dello Stato, da Sogei e da Consip.
Il documento, composta da 37 pagine, riporta una serie di dati, grafici, ed interessanti informazioni, inerenti l’obbligo della fattura elettronica del periodo che va dal 6 giugno 2014 al 31 dicembre 2015, con riferimento ai diversi soggetti che hanno partecipato a questa importante innovazione: Pubbliche Amministrazioni, imprese e Commercialisti.
? Numero di fatture elettroniche trasmesse ed errori più frequenti
Dall’inizio dell’obbligo (6 giugno 2014) sino al 31 dicembre 2015, sono state ricevute dal Sistema di Interscambio (SDI) ben 25.381.122 file di fatture elettroniche, e nel solo mese di dicembre 2015, certamente a causa alla chiusura dell’anno, sono state ricevute 3.110.301 file di fatture elettroniche.
Con riguardo invece agli scarti delle fatture elettroniche eseguiti dal SDI, il 31% degli scarti è imputabile alla nomenclatura del file non corretto, per il 17% a fattura già trasmessa, e per il 15 % dovuto a file non conforme al formato. In sostanza, emerge che sono tutti errori che possono essere evitati, verificando il file prima di trasmetterlo utilizzando per esempio lo strumento gratuito messo a disposizione dal SDI (www.fatturapa.gov.it ) oppure, e questo vale soprattutto per gli intermediari, dotandosi di validi software.
 
? Numero di fornitori
Dal 6 giugno 2014 al 31 dicembre 2015, i fornitori che hanno inviato almeno una fattura elettronica sono stati 647.344, enel corso del 2015 solo 34 di loro hanno inviato più di 50.000 fatture (tutti nel settore delle utenze, farmaceutico, e di fornitura di dispositivi medici), e 167 hanno inviato tra 10.001 e 50.000 file fattura.
 
? Il servizio MEPA
Al 31 dicembre 2015 le imprese PMI che hanno aderito al MEPA (Mercato Elettronico della PA) per trasmettere le fatture elettroniche erano 19.944, e quasi la metà di loro sono localizzate in solo 4 regioni: Lazio, Lombardia, Piemonte e Veneto.
Con riguardo invece al numero delle fatture elettroniche trasmesse tramite il MEPA, dal 6 giugno 2014 al 31 dicembre 2015 sono state trasmesse 566.996 fatture elettroniche.
 
? Il servizio delle Camere di Commercio
Al 31 dicembre 2015 le imprese PMI che hanno aderito al servizio fornito da Unioncamere e dall’Agenzia per l’Italia Digitale erano 52.919, di cui ben 7.000 localizzate nella sola Lombardia, e seguita da Veneto, Emilia Romagna, Toscana, Piemonte e Puglia.
E’ interessante osservare che il 23% delle suddette imprese è nel comparto del “Commercio
all’ingrosso e al dettaglio e di riparazione di autoveicoli e motocicli” (12.354 ) e nel comparto “costruzioni” (12.002), mentre con riguardo alla forma giuridica, per il 40% sono imprese individuali, per il 30% sono società di capitale, e 23% società di persone.
Con riguardo invece al numero delle fatture elettroniche trasmesse, dal 6 giugno 2014 al 31 dicembre 2015 sono state trasmesse oltre 1 milione fatture elettroniche, di cui solo il 6% sono state scartate.
 
? Il servizio Espando del CNDCEC
Al 31 dicembre erano iscritti al servizio 12.233 Commercialisti, di cui 9.957 hanno inviato almeno una fattura elettronica tramite il portale Espando, rilevando che le regioni in cui i Commercialisti hanno impiegato maggiormente il suddetto servizio sono la Lombardia, la Campania e la Provincia autonoma di Trento.
Con riguardo invece al numero delle fatture elettroniche trasmesse, dal 6 giugno 2014 al 31 dicembre 2015 sono state inviate 66.295 fatture elettroniche, e la regione che nel corso del 2015 ha trasmesso più fatture è stata la Campania, (7.822, pari al circa il 12% delle fatture totali), seguita dalla Lombardia (7.712) e dal Lazio (6.741).
Da aggiungere che il servizio svolge anche l’attività di ricezione delle fatture per gli Ordini territoriali e al 31 dicembre 2015 risultano aderenti al Servizio 123 Ordini territoriali e delle 9.508 fatture ricevute, la maggior parte è riferita al CNDCEC, ed agli Ordini di Milano (20%) e di Roma (6%).
 
? Numero delle PA destinatarie
La amministrazioni pubbliche centrali e locali soggette all’obbligo di ricevere fatture elettroniche sono oltre 23.000 ed al 30 giugno 2015 gli uffici di fatturazione elettronica registrati in IPA erano 55.554, di cui 20.008 riferiti ad amministrazioni con decorrenza 6 giugno 2014, e 35.546 ad amministrazioni con decorrenza 3 marzo 2015.
Con riferimento ai 20.008 uffici riferiti alle PA con decorrenza 6 giugno 2014, la maggioranza riguardano istituti scolastici (9.203 uffici), le forze di polizia (6.007 uffici) ed i Ministeri (4.515 uffici).
Da evidenziare che la metà delle PA utilizzano intermediari istituzionali per ricevere le fatture elettroniche dallo SDI, come per esempio il SICOGE, il SIDI, oppure gli HUB regionali.
Il sistema SICOGE (Sistema di Contabilità Generale), è utilizzato da oltre 4.000 uffici IPA dei Ministeri, ed al 31 dicembre 2015 ha gestito un totale di circa 2.200.000 fatture elettroniche, di cui per il 46% riguardanti il solo Ministero della Giustizia, e per il 28% il Ministero degli Interni.
Il sistema SIDI (Sistema Informativo Dell’Istruzione) ad oggi è utilizzato da circa 9.000 scuole, ed al 31 dicembre 2015 ha gestito un totale di un totale di 2.060.939 fatture elettroniche.
 
? Canali di ricezione utilizzato dalle PA
Con riguardo ai canali utilizzati dalle PA per ricevere le fatture elettroniche dallo SDI, il canale maggiormente impiegato è certamente la Posta Elettronica Certificata (52% per gli uffici centrali, e 76% per gli uffici non centrali), e se per gli uffici centrali il canale FTP è utilizzato per ben il 43% e l’SPC solo per il 5%, negli uffici non centrali il canale FTP è utilizzato per solo il 5% mentre l’SPC per il 19%.
 
 
A cura di Umberto Zanini, Dottore Commercialista e Revisore Legale

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