Processo civile telematico

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Avvio della sperimentazione del Processo Civile Telematico in Corte di Cassazione

È notizia di questi giorni la sottoscrizione del Protocollo di Intesa fra Ministero della giustizia,  Corte Suprema di Cassazione, Procura Generale presso la Corte di Cassazione, Avvocatura dello Stato,  Consiglio Nazionale Forense e Organismo Congressuale Forense, in tema di deposito telematico presso la Corte di Cassazione.

Sta quindi per diventare realtà l’avvio del PCT presso la Suprema Corte, procedimento cui il Ministero si sta preparando oramai da più di un anno, ciò attraverso il rilascio di schemi “beta release” per i depositi telematici e con l’avvio della prima fase di sperimentazione interna.

Oggi, invece, nelle attività di sperimentazione saranno coinvolti a pieno titolo sia Avvocati che Magistrati, ciò in ossequio ad una precisa road map tracciata all’interno del protocollo di intesa fra i soggetti sopra ricordati.

Cerchiamo quindi di tracciare quello che sarà il percorso che porterà – finalmente – alla piena digitalizzazione dei procedimenti della Corte di Cassazione:

  • Il 26 ottobre 2020 sarà avviata, anche con la collaborazione della Procura Generale presso la Corte di cassazione, la fase ufficiale di sperimentazione così detta “chiusa”, ossia riservata unicamente ad un gruppo specifico di utenti. Gli utenti de quibus saranno individuati dal Consiglio Nazionale Forense per il tramite della FIIF (Fondazione Italiana Innovazione Forense), la quale si è già attivata per coordinare i Referenti Informatici dei vari Ordini Forensi al fine di  selezionare un gruppo costituito da avvocati patrocinanti in cassazione che, a partire appunto dal 26 ottobre 2020, provvederanno a  trasmetteranno i ricorsi ed i controricorsi, nonché gli atti successivi, in modalità telematica.

In tale prima fase il deposito telematico non avrà alcun valore legale, ma servirà solo a testare la funzionalità dei sistemi ministeriali. I ricorsi e gli ulteriori atti da trasmettere alla Corte, quindi, dovranno essere comunque depositati anche in forma cartacea.

A tal fine il Ministero ha assicurato che, per l’inizio della fase ufficiale di sperimentazione, tutte le cancellerie della Corte di Cassazione avranno la piena disponibilità delle funzionalità del nuovo applicativo di cancelleria per la gestione dei procedimenti telematici e degli atti depositati in digitale dagli avvocati.

Allo stesso modo il Ministero ha assicurato che entro tale data sarà disponibile per i Magistrati della Corte l’applicativo “desk del consigliere di cassazione”, che consentirà la visione dei documenti trasmessi digitalmente dalle parti e permetterà la redazione e il deposito dei provvedimenti del Collegio.

  • Entro il mese di dicembre 2020, verificato congiuntamente il positivo svolgimento della fase di sperimentazione, sarà adottato il decreto ministeriale di cui all’art. 16-bis, comma 6, del decreto-legge n. 179 del 2012, convertito con modificazioni dalla legge n. 221 del 2012 e successive modificazioni. Tale provvedimento si renderà necessario al fine di conferire pieno valore legale ai depositi effettuati presso la Corte di Cassazione
  • A partire dal 15 gennaio 2021, poi, sarà avviato il così detto “doppio binario” con deposito facoltativo degli atti di parte a valore legale. In questa seconda fase, quindi, i depositi degli atti in forma telematica non necessiteranno più di un successivo deposito cartaceo per la piena validità della trasmissione degli atti al fascicolo di cancelleria.

In tale seconda fase, poi, la sperimentazione diverrà – con tutta probabilità – aperta anche a soggetti esterni al primo gruppo di sperimentatori.

  • Dal 17 aprile 2021 verrà poi introdotto il deposito obbligatorio degli atti del giudizio presso la Suprema Corte di Cassazione. Per addivenire a tale obbligatorietà, però, sarà necessaria una previa modifica alla normativa attuale.
  • Entro il 31 maggio 2021, infine, il Ministero si impegna a rilasciare e testare le funzionalità atte a supportare il pieno coinvolgimento della Procura Generale presso la Corte di Cassazione nel p.c.t., portando quindi a compimento la procedura di completa digitalizzazione dei procedimenti presso la Corte di Cassazione.

Al fine di coadiuvare gli sviluppatori e gli sperimentatori in questa prima fase di “collaudo”, è stato costituito il così detto “gruppo dei referenti per l’attuazione del processo telematico in Cassazione”, formato da: Magistrati della Suprema Corte, personale della Direzione Generale dei Sistemi Informativi Automatizzati, Magistrati della Procura Generale, Referenti amministrativi della Corte, Avvocati del libero foro (riconducibili a CNF, FIIF e OCF) e Avvocati dell’Avvocatura dello Stato.

Il gruppo si occuperà inoltre di “promuovere la formazione informatica per tutti i soggetti coinvolti (personale amministrativo e tecnico, avvocatura, magistrati), anche attraverso l’organizzazione di iniziative congiunte e trasversali fra i diversi interlocutori istituzionali, per l’opportuna condivisione e conoscenza reciproca di tutte le fasi (deposito degli atti di parte, accettazione da parte della cancelleria, consultazione degli atti e deposito di provvedimenti da parte dei magistrati).”

Concludendo, se tutte le fasi calendarizzate all’interno del protocollo di intesa verranno rispettate, entro la metà del prossimo anno potremo finalmente vedere attuato il Processo Civile Telematico anche presso la Suprema Corte di Cassazione.

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